L’eziologia dell’obesità è multifattoriale e poligenica e, poiché al momento non esiste un trattamento curativo, la prevenzione è fondamentale.
Pertanto, sappiamo che lo sviluppo o la persistenza del sovrappeso comporta l’interazione di diversi fattori di rischio metabolico, psicosociale o ambientale.
Non c’è dubbio che uno stile di vita sano e le abitudini alimentari siano cambiate con la globalizzazione.
Le diete basate su alimenti altamente trasformati, la mancanza di attività fisica, la privazione del sonno e i progressi tecnologici che hanno portato a un maggiore utilizzo dei dispositivi elettronici hanno plasmato una nuova realtà.
È importante tenere presente che i periodi più sensibili o più a rischio per lo sviluppo del sovrappeso sono il primo anno di vita e l’adolescenza, quando gli individui acquisiscono abitudini per tutta la vita: secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), 4 bambini obesi su 5 continueranno ad essere obesi in età adulta.
Gli obiettivi principali di queste strategie mirate sono ridurre la morbilità e la mortalità, aumentare la qualità della vita e ridurre i costi sanitari associati.
Il determinante più forte per lo sviluppo di un eccesso ponderale è stata la percezione da parte dei genitori del peso corporeo dei bambini, poiché è probabile che i genitori non prendano misure per combattere il sovrappeso se non sono consapevoli della sua presenza.
La letteratura mostra che le percezioni dei genitori sullo stato di peso dei propri figli sono generalmente imprecise e studi condotti in Spagna hanno rilevato che tra il 50% e il 60% dei genitori non è a conoscenza della presenza di una condizione di obesità nei propri figli.
Data la tendenza generale a sottovalutare il sovrappeso e l’obesità, le strategie di intervento dovrebbero essere adeguate, a partire dall’inclusione delle famiglie.
La seconda dimensione più influente individuata nel nostro studio è stata quella composta da item riguardanti l’ambiente sociale e scolastico.
Ci sono prove che la qualità delle relazioni con i coetanei, la capacità di fare amicizia, l’esperienza di bullismo o la capacità di lavorare in gruppo sono associate allo sviluppo di sovrappeso e che i bambini obesi hanno meno autostima e punteggi più bassi in scale di qualità della vita.
Gli adolescenti trascorrono un terzo del loro tempo a scuola, il che rende quest’ultimo uno dei contesti modificabili che possono avere il maggiore impatto.
Tutto quanto sopra richiede lo sviluppo di strategie multidimensionali che coinvolgano, tra gli altri gruppi, il personale docente, poiché la creazione di un ambiente confortevole e piacevole per gli studenti potrebbe produrre importanti benefici per la salute.
Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono state il terzo fattore associato, poiché gran parte delle ore dedicate all’apprendimento, alla comunicazione interpersonale e al tempo libero oggi sono trascorse davanti a uno schermo, quindi i risultati su questa dimensione non sono stati sorprendenti, poiché la maggior parte di questo tempo è speso a scapito dell’attività fisica.
Per quanto riguarda l’alimentazione, la globalizzazione e i cambiamenti nei ritmi della vita quotidiana nella società attuale hanno avuto un impatto sostanziale e negativo su un’alimentazione sana.
Obesità: si assiste ad un progressivo abbandono dei modelli alimentari tradizionali, con un aumento del consumo eccessivo di alimenti trasformati ipercalorici a basso valore nutritivo.
Fonte:
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2341287921001277?via%3Dihub