BIOIMPEDENZIOMETRIA
Rappresenta una metodica rapida, di facile esecuzione e non invasiva, indicata soprattutto per la misurazione dell’acqua corporea totale.
Su cosa si basa?
Si basa sul principio della diversa conduzione dei tessuti al passaggio di una debolissima ed inavvertita corrente elettrica alternata (800 microA a 50 Khz), in relazione al loro contenuto di acqua ed elettroliti (sali minerali).
Per eseguire tale rilevazione vengono applicati 4 elettrodi adesivi sulla pelle della mano e del piede.
I parametri valutati possono essere indicativi in termini di conduttività o, all’opposto, di resistività.
L’impedenziometria fornisce in pratica una misura della resistività corporea, che a sua volta può essere tradotta in termini percentuali di massa magra e massa grassa, ammettendo un fattore di idratazione costante.
Una piu’ elevata impedenza e’ opposta dai tessuti poveri in elettroliti, come il tessuto adiposo.
Al contrario l’impedenza e’ minore per la massa magra, ricca in elettroliti.
I dati rilevati con l’impedenziometro mostrano una forte correlazione con quelli ottenuti dalla plicometria.
I limiti principali di tale metodica
I limiti di tale metodica sono rappresentati dalla necessità di standardizzare sedi e tecnica di misura, la necessità di utilizzare formule che dal dato rilevato derivino l’acqua corporea e la massa magra.
Attualmente sono disponibili formule adattate al bambino obeso che hanno minimizzato l’errore di misura che si otteneva con formule derivate nell’adulto o nel bambino normopeso.
Secondo alcuni Autori l’impedenza misurata alle basse (5 kHz) ed alle alte frequenze (100 kHz) avrebbe un maggior significato predittivo rispettivamente dei valori dell’acqua extracellulare e della TBW, rispetto alla metodica classica, che utilizza frequenze medie (50 kHz)