La mamma dovrebbe integrare questo elemento nella sua dieta già durante la gravidanza (1 mg al giorno dal terzo mese) e, in caso di allattamento, per i primi sei mesi di vita del bimbo.
E’ bene proporre il fluoro al neonato fin dalla nascita (se la mamma non allatta al seno o se interrompe l’assunzione dello stesso) e poi al bimbo fino ai 3 anni, sotto forma di pastiglie o gocce (0.25 mg al giorno).
Se il bambino è allattato con latti formulati è il caso di verificarne il contenuto, per evitare un iperdosaggio.
Comunque la necessità di fluoro è difficile da valutare perché le fonti di apporto del fluoro sono molteplici e dipendono soprattutto dal contenuto di fluoro dell’acqua che si utilizza.
Cosa fa il fluoro?
- favorisce il deposito del calcio a livello osseo (azione antiosteoporotica);
- riduce la formazione degli acidi nella bocca contrastando la formazione della carie dentaria;
- rafforza lo smalto;
- rafforza i legamenti.
L’organismo adulto contiene circa 3-7 mg di fluoro.
Se è contenuto in quantità ridotta
- Si ha una diminuita resistenza del tessuto osseo,
- carie dentaria,
- lassità dei legamenti,
- incisioni dello smalto.
Un eccesso di fluoro può essere nocivo.
Un suo eccesso può bloccare alcuni enzimi coinvolti nel metabolismo delle vitamine.
Alti dosaggi possono causare:
- ritardo dell’accrescimento,
- calcificazioni dei tendini,
- malattie renali,
- epatiche e cardiache,
- macchie dei denti (fluorosi).
Dove trovo il fluoro?
- uova,
- formaggio,
- salmone,
- merluzzo,
- frutti di mare,
- mele.