A prescindere dal metodo utilizzato per valutare l’aderenza al modello alimentare mediterraneo, questa è invariabilmente associata a una riduzione nell’incidenza dell’outcome composito comprendente diabete, eventi cardiovascolari e mortalità per tutte le cause.
I dati provengono da uno studio di coorte spagnolo, il SUN (Seguimiento Universidad de Navarra), che ha consentito di analizzare la distribuzione dei macronutrienti assunti, confrontando l’efficacia predittiva di due metodi di valutazione dell’aderenza, il MDS (Mediterranean Diet Score) e il MEDAS (Mediterranean Diet Adherence Screen) o varianti di entrambe.
Mentre il MDS è un questionario a 136 item relativamente complesso, il MEDAS è un questionario a 14 item studiato per consentire anche un immediato feedback dei pazienti ed è stato impiegato di recente nello studio di prevenzione cardiovascolare PREDIMED.
Su oltre 9.100 analisi prospettiche condotte con un follow-up di 6,2 anni, l’aderenza al modello mediterraneo (caratterizzato tra l’altro da elevato apporto di fibre, ridotto consumo di grassi totali, ed elevato rapporto grassi monoinsaturi/saturi) è risultata connessa con un miglioramento del profilo di rischio, sia che fosse accertata mediante la scala MEDAS, sia che per valutarla fosse utilizzata la scala MDS.
Domínguez LJ, Bes-Rastrollo M, de la Fuente-Arrillaga C et al
Similar prediction of decreased total mortality, diabetes incidence or cardiovascular events using relative- and absolute-component Mediterranean diet score: The SUN cohort.
Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2012 Mar 6.