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Dieta ipoglicidica e mortalità

Dieta ipoglicidica e mortalità

Al fine di ottenere una perdita di peso corporeo la scelta di realizzare una dieta ipoglicidica oppure ipolipidica non comporta grosse differenze, anche se le diete ipoglicidiche ottengono più rapidamente il risultato.

La dieta ipoglicidica può influenzare la durata della vita?

Alcuni ricercatori si sono posti la domanda se la dieta ipoglicidica possa in qualche modo influenzare la durata della vita.

Hanno utilizzato dati osservazionali ricavati dai diari tenuti durante un periodo di oltre 20 anni dalle partecipanti allo studio NURSES’ HEALTH STUDY, che ha raccolto oltre 85.000 donne, e dallo studio HEALTH PROFESSIONALS FOLLOW-UP, che ha invece coinvolto oltre 44.000 maschi.

Per ogni partecipante è stato calcolato un punteggio basato sull’assunzione dei componenti fondamentali dell’alimentazione in una dieta vegetariana.
Paragonati con quelli appartenenti al decile più basso di assunzione di proteine vegetali e di grassi, quelli appartenenti al decile più alto hanno presentato:

  • una mortalità globale più bassa (HR 0.80),
  • una mortalità da cause cardiovascolari più bassa (HR 0.77)
  • ma non una riduzione della mortalità specifica da cancro (HR 0.96).

Sono stati calcolati anche gli stessi punteggi relativi però ad una dieta ipoglicidica basata sull’assunzione di proteine e grassi animali.
Paragonati con quelli nel decile più basso di assunzione di proteine e grassi animali, quelli appartenenti al decile più alto hanno presentato una mortalità:

  • globale superiore (HR 1.23),
  • da cause cardiovascolari maggiore (HR 1.14),
  • da cancro più elevata (HR 1.28).

Questi risultati sono stati ottenuti dopo i soliti aggiustamenti per numerosi fattori di confondimento.

Il commento a questo articolo

Lo studio è di tipo osservazionale e prospettico, ma il campione esaminato è molto alto, per cui i suoi risultati devono essere guardati con interesse.

Le diete che non prevedono introduzione di componenti animali comportano un’aspettativa di vita migliore.

Con tutte le dovute cautele derivanti da studi di questo tipo, la scelta di limitare l’introduzione di componenti animali – senza adottare politiche estremiste – è sicuramente premiante.

Bibliografia:

Fung TT et al. Low-carbohydrate diets and all-cause and cause-specific mortality: Two cohort studies. Annals of Internal Medicine 2010 Sep 7; 153:289.
Yancy WS Jr et al. Animal, vegetable, or . . . clinical trial? Annals of Internal Medicine 2010 Sep 7; 153:337

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