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Sodio, potassio e alcool: le chiavi del rischio ipertensione

Sodio, potassio e alcool: le chiavi del rischio ipertensione

Nei paesi industrializzati si assiste a una crescente “epidemia” di ipertensione arteriosa, che interessa ormai, in modo allarmante, anche bambini e adolescenti.

Poiché l’ipertensione costituisce un fattore di rischio indipendente per le patologie cardio e cerebrovascolari e renali e rappresenta una frequente comorbilità di diabete e obesità, l’adozione di strategie in grado di prevenirne l’insorgenza è ritenuta essenziale dalla comunità scientifica.

Gli studi dimostrano che…

Numerosi studi clinici randomizzati e meta-analisi hanno dimostrato che:

  • una riduzione del sale nei cibi,
  • una maggiore assunzione di potassio,
  • la moderazione nel consumo di alcol,
  • il mantenimento di un rapporto ponderale ottimale,
  • l’adozione di modelli alimentari “hearth-friendly

come la Dieta Mediterranea sono in grado, sinergicamente, di ridurre la pressione sanguigna in modo efficace.

È interessante notare che la suscettibilità dei livelli pressori per interventi nutrizionali è molto variabile da individuo a individuo, a seconda:

  • dell’età,
  • della provenienza etnica,
  • del genotipo,
  • della presenza di comorbilità.

Una recente revisione della letteratura in materia conferma però il ruolo chiave dei livelli di sodio e di potassio nella dieta, e di un’assunzione moderata di alcol nella fisiopatologia, nella prevenzione e nel trattamento di questo importantissimo fattore di rischio.

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