Quale prima colazione per il bambino e la sua famiglia?

In questo senso anche l’alimentazione costituisce un classico “terreno di battaglia”.

Il consiglio è allora quello di non fuggire dai problemi ma di raccogliere la sfida che può costituire un’occasione unica di maturazione e di crescita per la famiglia nel suo complesso.

Spesso il bambino (ma anche l’adulto) mangia più del necessario per l’ansia o la tristezza.

La soluzione deve essere non solo la riduzione della quantità degli alimenti ma anche ricercare i motivi della sofferenza del soggetto in questione.

Importante è ricostruire l’autostima dell’individuo.

Sei mamma? Sei papà? Comunque sei unico/a.

Per questo è normale che, anche a tavola, tu possa avere pareri e modi di pensare differenti.

Questo non è un problema; per il bambino sarà un problema solo se avrà l’impressione di essere lui stesso il problema e la causa dei litigi.

Quindi non è il caso di stabilire, durante i pasti, cosa è giusto o sbagliato per il bambino che sicuramente non ama i conflitti tra i genitori. Meglio rinviare a dopo!

“Mio figlio non mangia niente!”.

Ancora oggi il cibo è considerato simbolo di sicurezza e di tranquillità. Talvolta uno dei genitori (sei tu?) è una persona insicura e sola, ed è convinta di valere qualcosa solo quando riesce a nutrire suo figlio.

È così nella tua casa?

A questo punto il bambino può rispondere in due maniere: assecondare il volere dei genitori, diventando così sovrappeso o, al contrario, mangiare sempre meno. In entrambi i casi i bambini finiscono per dubitare del proprio valore come persone.

Anche il gusto può e deve essere educato. Negli ultimi decenni è aumentato il consumo di fruttosio (dolcificante a basso costo derivato dal mais) e, di pari passo, il tasso di obesità.

Attualmente, i nostri bambini, fin dai primi mesi di vita, sono “addomesticati” al gusto dolce, ricercandolo poi, negli anni successivi, a costo calorico spesso eccessivo, negli alimenti.

“Basta chiedere e lo avrai”.

È questa una frase troppo spesso ripetuta da noi genitori e familiari al “piccolo dittatore”.

Ma ottenere ogni cosa è solo un’apparente soddisfazione: al bambino manca la guida dei suoi genitori.

Non è quindi possibile affidare l’armonia di tutta la famiglia, familiari compresi, ad un bambino. Prima o poi il castello di carte cade!

È quindi necessario impostare, fin dai primi anni di vita del bambino, un programma educativo che può essere riassunto nella tabella seguente.

Programma educativo alimentare

Niente cibo davanti alla televisione

Meglio poca tv e soprattutto senza cibo. Mangiare meccanicamente davanti al video è il modo migliore per perdere il controllo e per riempirsi di cibo senza accorgersene. Inoltre da seduti le calorie accumulate non vengono smaltite.

Niente scorte di “cose buone” in casa

Non tenete scorte di merendine, biscotti, dolci, patatine fritte e altri cibi che possano essere saccheggiate senza controllo, meno che mai se il bambino rimane spesso solo in casa. Comunque nessun cibo è da vietare del tutto, i divieti stimolano.

Il gusto del proibito

Conviene “contrattare” le occasioni in cui certe golosità sono concesse e, per quelle più facilmente disponibili, fargli capire che vanno mangiate in piccole quantità.

Attenzione alle bevande gassate

In questo caso anche bere fa ingrassare, perché le bevande gassate sono ricche di zuccheri. Una ogni tanto è concessa, ma bisogna far capire che la sete si toglie con l’acqua.

Mai lasciare in frigo bottiglie da due litri dalle quali attingere liberamente: per un bambino una lattina è già troppo.

Mai mangiare troppo in fretta

Quando si mangia troppo velocemente, la mente non ha neppure il tempo di rendersi conto che lo stomaco si è già riempito. Ci vogliono infatti circa 20 minuti perché il segnale di sazietà arrivi al cervello dallo stomaco pieno. Insegnategli a masticare bene, a fare una pausa dopo ogni portata o, meglio ancora, quando il piatto è vuoto a metà.

Naturalmente devono mangiare piano anche i genitori.

Non saltare la colazione del mattino

Anche se può sembrare strano, i bambini che saltano la colazione rischiano di ingrassare quattro volte di più, perché partono con un debito calorico che tendono a riempire in eccesso durante la giornata.

Nell’intervallo a scuola è sufficiente un frutto.

Non spingetelo a vuotare il piatto

Insegnargli a non avanzare niente è una buona abitudine, ma solo se le porzioni non sono eccessive. Se vi capita spesso di insistere per farlo mangiare, probabilmente ha ragione lui: fate porzioni più piccole e semmai concedete un bis.

Non esagerate con la carne

Almeno cinque volte alla settimana va sostituita con i legumi o con del pesce (sogliola, nasello, palombo, pesce azzurro) che contiene gli acidi grassi insaturi fondamentali, specie nei primi tre anni di vita, per lo sviluppo del sistema nervoso centrale.

Colazione del mattino

In Italia, la colazione del mattino è spesso screditata o “saltata” e un ridotto o assente consumo di latte o yogurt, costituisce il primo e più diffuso errore alimentare.

Al risveglio è necessaria una buona carica di nutrienti per affrontare l’intera giornata. Per questo motivo la colazione deve rappresentare circa il 20% dell’apporto calorico giornaliero.

Fare colazione aiuta a bilanciare l’appetito che si ha durante il giorno, regola la produzione della massa muscolare e aiuta a perdere peso più facilmente.

Arrivare a scuola o al lavoro a digiuno è un errore frequente: cerchiamo di evitarlo.

I genitori devono insegnare al bambino a fare colazione prima di andare a scuola: ne gioverà la sua crescita, il suo apprendimento e il suo umore.

Ormai, nel 2019, è urgente porre mano a questa problematica nutrizionale, anche perché si vanno diffondendo nuove “mode”, assolutamente non salutari, circa nuove bevande, erroneamente chiamati “latti” che, se da un lato riducono l’apporto del latte “vero”, dall’altro trascinano la salute sociale verso territori non esplorati e di dubbio giovamento.

Le proteine del latte vaccino (3,4 grammi ogni 100 ml) sono, nel complesso, di alto valore biologico, sia perché soddisfano completamente il fabbisogno aminoacidico dell’organismo umano, sia per l’elevata digeribilità e biodisponibilità che le contraddistinguono.

Tra i minerali presenti nel latte, oltre al calcio (119 mg/100 ml), vanno segnalati il fosforo, del quale il latte rappresenta una buona fonte, il potassio, il magnesio, lo zinco e il selenio. Il latte apporta anche vitamine idrosolubili del gruppo B (vitamina B2 e B12) e vitamine liposolubili in concentrazioni direttamente proporzionali al tenore lipidico.

Insomma, solo il latte vaccino e/o lo yogurt consentono un corretto di apporto di calcio ed altri minerali ed un apporto contenuto di proteine di alto valore biologico, di colesterolo e di sodio. Infatti sostituire completamente il latte con formaggi è scorretto perché non rende possibile il contenimento della quota proteica, precursore del fenomeno sovrappeso-obesità in età evolutiva.

La recente moda di sostituire il latte vaccino con altri latti (soia) o bevande vegetali (riso, mandorle, avena, ecc.) non può essere accolta favorevolmente perché non consente corretti stili di vita ed espone il bambino a carenze nutrizionali. Non esistono prove a sostegno del fatto che la sostituzione di latte e prodotti lattiero-caseari con bevande a base vegetale migliorerà la salute.

Il latte di mucca e le bevande vegetali non sono alimenti comparabili dal punto di vista nutrizionale.

I pediatri ma anche successivamente i medici dell’adulto, devono dai primi anni di vita ricordare che fare una sana prima colazione comporta favorevoli effetti metabolici, sia sul benessere generale dell’organismo, che nel raggiungimento di una valida e funzionale massa ossea.

Inoltre, non esiste un rapporto scientificamente validato tra consumo di latte e rischio di sovrappeso, obesità, diabete e malattie cardiovascolari (ictus compreso).

Anche il rischio oncologico generale non è influenzato dal consumo di latte ma è vero il contrario nel caso del cancro del colon-retto, della vescica, del cancro gastrico e della mammella.

In pratica non è affatto il caso di bandire o limitare il consumo di latte vaccino, se non nei casi di allergia comprovata alle proteine del latte vaccino (0,2% nei bambini fino a 2 anni di età e 0,54 % negli adulti).

Anche i soggetti intolleranti al lattosio (lo zucchero del latte) possono trovare giovamento dai latti delattosati o dallo yogurt.

Quale sarebbe la prima colazione “tipo”?

Il tè non rappresenta una colazione nutrizionalmente valida.

Può eventualmente essere assunta una volta la settimana, comunque integrato con prodotti da forno, alimenti spalmabili e frutta.

A proposito, i prodotti spalmabili a base di nocciole contengono, in media, il 30% di grassi ed un elevato apporto calorico (537 kcal/100 g).

La marmellata, a parità di quantità, apporta meno della metà delle kcal (222 kcal/100 g).

Prima scelta: biscotti e fette biscottate

In generale le fette biscottate hanno un contenuto calorico minore dei biscotti.

Infatti alcuni biscotti superano anche le 550 kcal/100 g mentre l’apporto calorico delle fette biscottate è, in media, 400 kcal/100 g.

È bene anche ricordare che il peso medio di un biscotto e/o di una fetta biscottata è pari a 6-8 grammi, anche se taluni arrivano a 17 grammi.

È utile sapere che sono sufficienti 2-3 biscotti frollini al giorno per fornire, in media, 100 kcal.

Tale consumo, se in eccesso rispetto ai bisogni e ripetuto ogni giorno, dopo 2 mesi comporterà un aumento di 1 kg di peso. Non mangi biscotti o fette biscatte?

Ottimi anche i cereali per la colazione del mattino (30-40 grammi).

Non ti piace il latte?

La prima colazione del mattino può anche essere a base di yogurt parzialmernte scremato.

Ormai la grande distribuzione ci offre una miriade di prodotti a base di latte o yogurt.

Prodotti da forno

Il panorama di tali alimenti appare variegato ed in continuo aumento.

Alcuni possono essere compatibili con una corretta alimentazione.

Altri risultano troppo calorici per consentirne un’assunzione quotidiana.

In generale è sempre buona regola leggere le etichette nutrizionali e valutare caso per caso.

Frutta

Il consumo di frutta può integrare in maniera valida la prima colazione.

Infatti, pur essendo assunta regolarmente ai pasti, non è male assumere della frutta anche durante lo spuntino del mattino o del pomeriggio.

La frutta, in genere, contiene circa 45 kcal ogni 100 grammi, con la sola eccezione di banane, fichi, uva , cachi, che ne forniscono, circa 65 ogni 100 grammi ed i mandarini che arrivano a 72 kcal/100 g.

È sempre consigliabile assumere frutta di stagione: la conservazione per lunghi periodi della frutta comporta, ad esempio, una perdita di vit. C pari al 100%.

Consiglio pratico per i genitori:

Insegnare al bambino ad assumere costantemente la colazione del mattino (a base di latte o yogurt con cereali o fette biscottate) è il primo passo per evitare uno spuntino eccessivo a metà mattina e, conseguentemente un eccessivo “scarto di mensa” (principalmente secondo, verdure e frutta) semplicemente perché il bambino non ha più “fame”.

Consiglio per le scuole:

Sarebbe possibile invertire l’ordine di arrivo dei cibi? Frutta – contorno – secondo – primo.

In questo senso, se lo scarto di mensa fosse la pasta, non sarebbe certo un problema.

I principali errori alimentari nutrizionali sono i seguenti:

  • La prima colazione è di frequente frettolosa, ridotta o “dimenticata”
  • Il latte è spesso precocemente abolito e sostituito da bevande gassate e zuccherate (che determinano una ridotta assunzione di calcio ed un aumento della quota di fosforo assunto con la dieta)
  • Lo spuntino del mattino è, di conseguenza, spesso ipercalorico
  • Frequente è il consumo eccessivo di proteine animali, grassi saturi e sodio, mentre si registrano carenze di carboidrati complessi (amidi), fibra alimentare, calcio, ferro, zinco ed acido folico.
  • Il pranzo è spesso incompleto e veloce
  • La merenda del pomeriggio, carente di latte, yogurt o frutta, è basata su cibi industriali (snack dolci o salati)
  • La cena (molto spesso unico momento di “aggregazione familiare”), tende ad essere il pasto principale della giornata, spesso ipercalorico e carente comunque di verdure e frutta.

In conclusione, il comportamento alimentare è uno dei fattori mediante il quale i genitori hanno l’opportunità di capire il bambino; ma, attenzione: anche il bambino ricava le sue impressioni su mamma e papà !

Vuoi evitare di prendere peso in maniera eccessiva?

Non è difficile. Segui queste 5 regole:

  1. È meglio mangiare 5 volte al giorno (colazione del mattino, spuntino, pranzo, merenda, cena). Saltare i pasti e soprattutto la prima colazione è la maniera migliore per mangiare di più, essere più cicciottelli e mangiare alimenti più grassi.
  2. Cerca di fare sempre la colazione del mattino. Fra gli alimenti scegli latte o yogurt con fette biscottate o biscotti secchi. Ricorda: né il tè né i succhi di frutta possono sostituire il latte! Puoi aggiungere a questa colazione anche della frutta di stagione.
  3. Non abbandonare il latte o lo yogurt! Il latte è un alimento completo e ricco di calcio. Anche le tue ossa vogliono crescere e senza l’aiuto del calcio e del latte non si cresce. Non devi pensare al latte come ad un alimento per i lattanti. Una buona quantità di latte è utile a tutti, soprattutto agli sportivi.
  4. Cerca di mangiare ogni giorno una quantità di frutta e verdura fino a raggiungere il volume di 5 tuoi pugni. Attenzione non devi fare a pugni! Devi solo vedere quanta frutta e verdura mangi. Il tuo pugno può essere una misura. Più frutta, meno snack e patatine!
  5. Acqua? Sì, grazie! L’acqua è vita. Più della metà del nostro corpo è formato da acqua. Quando hai sete cerca di bere acqua. Bere altre cose non sempre conviene. Le bibite dolci e i succhi di frutta possono contenere calorie inutili. BEVI ACQUA, LIQUIDO PREFERITO DAL TUO ORGANISMO !

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