Nei 150 anni di Repubblica italiana ‘abbiamo assistito ad un calo dei consumi degli alimenti che rappresentavano derrate alimentari come:
- il risone,
- segale e orzo,
- granturco,
- legumi secchi,
- frutta secca,
- vino,
- carni ovine e caprine,
per orientarsi verso una dieta che ha visto fortemente aumentare gli ortaggi. Questo a partire dal decennio 1961-70 quando si riscopre la dieta mediterranea.
Con la dieta mediterranea
Le carni aumentano in media tra il 20% e il 50% per decennio, insieme a frutta fresca e pomodori.
E a parte la birra che ha uno sviluppo fortissimo soprattutto dagli anni ’70, gli altri alimenti animali (pesce, latte e formaggi e carne suina).
Beni più voluttuari come caffe‘ e zucchero dagli anni ’50 in poi registrano un aumento che supera il tasso medio decennale del 50% e oltre.
Nell’arco di 150 anni risulta evidente una diminuzione dell’importanza dei carboidrati, a favore dell’aumento del contributo percentuale dei grassi e delle proteine, e una perdita di importanza della componente vegetale a favore della componente animale delle fonti di energia.
(da ansa.it)