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Il “mammo” e il rischio educativo

Il "mammo" e il rischio educativo

I giovani padri italiani sono sempre più “materni“. Il rapporto ISTAT mostra come il 54,1%  delle donne lavora.

Secondo la psicoanalista Simona Argentieri gli uomini sono più capaci di esprimere tenerezza in famiglia senza preoccuparsi del fatto che questo minacci il loro essere maschi.

Ma, attenzione:
certi maschi si appassionano così tanto  al nuovo ruolo di accudimento da trascurare le funzioni paterne.

Molti uomini, infatti, una volta cresciuto con tenerezza il “pupetto”, tendono a sottrarsi alla fatica e all’impopolarità dell’insegnare ai figli (anche attraverso i no) il senso del limite, la capacità di tollerare la frustrazione e gestire in maniera sana il conflitto.

Ecco quindi il rischio sociale di tutto ciò:
se nessuno ha insegnato a questo figlio che NON è al centro dell’universo, la realtà infliggerà loro sonore frustrazioni.
Saranno adulti incapaci di tenere a bada gli impulsi, e di fronte a contrarietà, negli affetti o  nel lavoro, potrà scattare in loro una rabbia narcisistica forte e pericolosa.

Per tutto queso, leggete questo libro.

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