Roma, 2 nov. (Adnkronos Salute)
L’ansia può essere contagiosa. I genitori con disturbo d’ansia sociale più degli altri possono comportarsi in modo tale da moltiplicare il rischio che i figli diventino, a loro volta, ansiosi.
E’ quanto emerge da un piccolo studio di coppie genitori-figli condotto al Johns Hopkins Children’s Center (Usa) e pubblicato su ‘Child Psychiatry and Human Development’.
In particolare, i ricercatori hanno individuato un sottoinsieme di comportamenti nei genitori con disturbo d’ansia sociale – il tipo più diffuso – che rischiano di innescare lo stesso problema nei bambini.
Il team di Golda Ginsburg sottolinea che lo studio non ha verificato direttamente se i comportamenti dei genitori hanno portato all’ansia nei bambini, ma “i medici che trattano i genitori con ansia sociale – dicono gli studiosi – dovrebbero essere allertati sul potenziale impatto del disturbo sui piccoli“.
I ricercatori hanno analizzato le interazioni tra 66 genitori ansiosi e i loro 66 bambini, tutti dai 7 ai 12 anni.
Tra i genitori, 21 avevano ricevuto una diagnosi di ansia sociale, e a 45 era stato diagnosticato un altro disturbo d’ansia.
Utilizzando una scala da 1 a 5, i ricercatori hanno valutato il calore e l’affetto dei genitori verso il bambino, le critiche del piccolo, l’espressione di dubbi sulle sue prestazioni e la sua capacità di completare l’operazione, la concessione di autonomia e l’iper-controllo dei genitori.
Ebbene, gli adulti con diagnosi di ansia sociale hanno mostrato meno calore e affetto verso i loro figli, li hanno criticati di più, esprimendo più dubbi sulla capacità dei propri bambini di eseguire il compito che dovevano svolgere. Tutti elementi che, dicono i ricercatori, rischiano di ‘accendere’ l’ansia anche nel piccolo.