L’Adansonia digitata L. (Malvaceae), comunemente chiamata baobab, pane di scimmia o albero del farmacista, è un albero deciduo con ampia distribuzione nella maggior parte delle regioni semi-aride e sub-umide del Sub-Sahara.
La specie è solitamente associata alla savana secca, alle foreste secche e agli insediamenti umani.
Nelle regioni in cui il baobab cresce spontaneamente, l’albero costituisce una componente essenziale del paesaggio agricolo.
È un albero molto longevo con usi polivalenti, che fornisce cibo, riparo, vestiti, corde, letame e, ultimo ma non meno importante, medicinali e cosmetici, oltre a materiale per la caccia e la pesca.
La farina di polpa del frutto di baobab è comunemente utilizzata per preparare bevande rinfrescanti, dolci, ma anche salse e, recentemente, gelati.
È considerato un complemento alimentare, e può essere consigliato per il contributo all’apporto giornaliero di energia, carboidrati e proteine per bambini e donne in gravidanza.
La polpa del frutto di baobab è usata nella medicina tradizionale africana come rimedio antipiretico o febbrifugo, anti-dissenterico, diaforetico, immunostimolante, antinfiammatorio, analgesico e probiotico.
In Mali, la farina di polpa di baobab viene utilizzata anche per curare la diarrea dei bambini e per stimolare la produzione di latte nelle donne che allattano.
Le foglie di baobab sono conosciute nella medicina popolare come antipiretici o febbrifugo.
Studi biologici hanno riportato che la polpa del frutto del baobab ha mostrato attività antiossidante, effetto epatoprotettivo, cardioprotettivo, antidiabetico e azione antitumorale.
In termini di macronutrienti, la polpa di frutta secca del baobab è povera di grassi e molto ricca di fibre (circa 50 g / 100 g).
La polpa ha un basso contenuto di zucchero rispetto ad altri frutti.
È relativamente povero di proteine ma è una buona fonte di aminoacidi. La polpa di frutta secca di baobab sarebbe quindi ideale come ingrediente per:
- l’aggiunta di fibre agli alimenti, oltre che per aumentare il loro profilo nutrizionale complessivo.
- Il suo profilo rispetto ad altri alimenti indicherebbe che potrebbe essere sia un alimento a basso indice glicemico che un ingrediente saziante, grazie al suo alto contenuto di fibre solubili.
La polpa del frutto di baobab contiene più vitamina C di altri frutti (oltre 100 mg / 100 g) ed è una buona fonte di calcio, ferro e magnesio.
Inoltre, la polpa del frutto del baobab è una ricca fonte di composti polifenolici che potrebbero svolgere un ruolo protettivo contro lo stress ossidativo.
Le foglie e i frutti di baobab sono fonte di polifenoli importanti per ridurre lo stress ossidativo ed hanno quindi un’azione antiossidante.
La maggiore attività antiossidante potrebbe essere dovuta ai polifenoli, come le proantocianidine e i flavonoli glicosidi, identificati negli estratti di frutti di baobab.
Inoltre, i polifenoli possono influenzare l’attività degli enzimi chiave.
Molti studi hanno riportato la loro capacità di inibire gli enzimi digestivi come l’α-glucosidasi.
Studi in vitro hanno dimostrato che gli estratti di frutti di baobab interferiscono con la degradazione dell’amido e riducono il rilascio di zucchero dagli alimenti ricchi di amido come il pane.
Le glicosidasi sono diffuse in microrganismi, piante e animali.
Sono una classe molto importante di enzimi, che catalizzano una scissione idrolitica dei legami glicosidici negli oligosaccaridi o nei glicoconiugati.
Tra queste glicosidasi, l’α-glucosidasi è in grado di catalizzare la scissione dei legami glicosidici che coinvolgono il glucosio terminale connesso al sito di scissione tramite α-linkage al centro anomerico.
Le glicosidasi sono coinvolte in diversi importanti processi biologici (come: digestione, biosintesi delle glicoproteine e catabolismo lisosomiale dei glucoconiugati) correlati a disturbi e malattie metaboliche, come diabete, obesità, malattia da accumulo lisosomiale dei glicosfingolipidi, infezioni da HIV e tumori.
Queste osservazioni indicano che l’inibizione delle glicosidasi rappresenterebbe un nuovo e importante approccio farmacologico al trattamento delle complicanze sopra menzionate, incluso il diabete.
Tutti gli estratti hanno riportato una maggiore inibizione dell’α-glucosidasi rispetto a quella dell’acarbosio usato come standard.
In conclusione, l’attività di inibizione degli antiossidanti e dell’α-glucosidasi hanno confermato la classificazione del baobab come “super frutto”.
Pertanto la presenza di potenziali nutraceutici è adatta e promettente per lo sviluppo di prodotti alimentari sicuri e additivi vegetali.
Fonte:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6321735/