Partner

Baldorie e rischio coronarico

alcolici e vino

E’ noto che il consumo di alcool si associa ad un rischio aumentato di ischemie cardiache, in proporzione diretta con la quantità di alcool assunta.

A questo si aggiunge adesso l’ipotesi che il consumo non costante ma abbondante di alcoolici, quale si verifica in una festa o in una baldoria, possa aumentare il rischio di decessi coronarici. Con questo si intende un consumo abbondante e saltuario con l’introduzione di oltre 50 g di alcool almeno una volta a settimana.

Gli effetti dell’alcool

Utilizzando i dati di due aree geografiche differenti (Irlanda del Nord e Francia) sono stati valutati gli effetti dell’alcool su 10.000 soggetti di età compresa tra 50 e 60 anni, non affetti da cardiopatia ischemica.

  • Il 61% degli irlandesi consumava alcool almeno una volta alla settimana (il 12% lo faceva quotidianamente) e il 9.4% di loro partecipavano a baldorie settimanali.
  • Il 91% dei francesi consumava alcool almeno una volta alla settimana (il 75% quotidianamente) e solamente lo 0.5% era dedito a baldorie settimanali.

Tra i bevitori, la media di consumo di alcool giornaliero era di 22 g in Irlanda e di 33 g in Francia.

Dopo un follow-up di 10 anni, l’incidenza annuale di eventi coronarici è risultata di 5.6 eventi/1000 persone in Irlanda e di 2.8 eventi/1000 persone in Francia.

Confrontato con il rischio nei bevitori regolari, il rischio di infarto e di decesso coronarico è stato significativamente maggiore nei soggetti dediti a baldorie (Hazard Ratio 2.0).

Tra i bevitori, l’uso del vino ha comportato un rischio coronarico minore rispetto all’uso di altre bevande alcooliche.
Interessante il dato che tale rischio è risultato minore anche rispetto ai non bevitori di alcool.

L’uso moderato e costante di vino si associa ad un rischio coronarico minore rispetto al non uso, così come le libagioni abbondanti anche se saltuarie si associano ad un rischio aumentato di decessi cardiaci.

Bibliografia:

Ruidavets J-B et al. Patterns of alcohol consumption and ischaemic heart disease in culturally divergent countries: The Prospective Epidemiological Study of Myocardial Infarction (PRIME). BMJ 2010 Nov 23; 341:c6077

TI POTREBBERO INTERESSARE...

Quanta acqua consumi per mangiare?

Quanta acqua consumi per mangiare?

Per produrre il cibo che mangiamo è necessaria molta acqua, una risorsa sempre più preziosa. Anche attraverso queste considerazioni è possibile procedere a scelte più

logo_ped_famiglia

REGALA LA SALUTE

Clicca qui