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A dieta, non in prigione!

A dieta, non in prigione!

Mediante il comportamento alimentare i genitori hanno l’opportunità di capire il proprio bambino.
Per molti secoli il compito principale dei genitori è stato quello di assicurare ogni giorno il cibo ai propri figli.

Negli ultimi decenni, nei Paesi ritenuti più industrializzati, il panorama è totalmente cambiato. L’offerta alimentare è aumentata in maniera impressionante e si è passati ad un’alimentazione eccessiva e spesso monotona.

Un bambino sovrappeso è un problema complesso

Un bambino sovrappeso è un problema complesso per se stesso, per la sua famiglia e per la società.

In ogni famiglia c’è spesso un settore della vita del figlio a cui dedicare particolare attenzione: scuola, amici, sport.
In questo senso anche l’alimentazione costituisce un classico “terreno di battaglia”.

Il consiglio è allora quello di non fuggire dal problema ma di raccogliere la sfida che può costituire un’occasione unica di maturazione e di crescita per la famiglia nel suo complesso. Spesso si mangia più del necessario per ansia, tristezza o noia.

La soluzione?

Non solo ridurre la quantità degli alimenti ma anche ricercare i motivi della sofferenza che causa l’iperalimentazione. Importante è ricostruire l’autostima dell’individuo.

Mio figlio non mangia niente!”

Ancora oggi il cibo è considerato simbolo di sicurezza e serenità. Spesso uno o entrambi i genitori sono convinti di essere più validi se riescono a “ipernutrite” il proprio figlio.

Il bambino può allora avere due comportamenti:

  • assecondare i genitori, diventando così sovrappeso;
  • al contrario, mangiare sempre meno.

A tavola è importante evitare di litigare e vittimizzare il bambino

Il risultato è scontato: il bambino non collabora più alla sua alimentazione e tende a rifiutare gli alimenti proposti.
Inoltre, i nostri bambini fin dai primi mesi di vita sono “addomesticati” al gusto dolce che ricercano poi, negli anni successivi, negli alimenti, a costo calorico eccessivo.

In questo senso bibite dolci e gassate non aiutano certo a controllare il peso corporeo.
E’ quindi necessario impostare con i genitori e fin dai primi anni di vita del bambino, un efficace programma educativo.

In questo senso il Pediatra rappresenta la figura di riferimento del sistema sanitario nazionale: è il primo e spesso l’unico nutrizionista della famiglia e dalla sua opera dipenderà (in gran parte) se il bambino a lui affidato sarà un adulto normopeso.

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