Nella malattia da reflusso (GERD) si ottiene spesso un sollievo sintomatologico mediante gli antiacidi, ma in molti casi questo non avviene.
Quando ricorrere ad un’indagine endoscopica?
Dal momento che il rischio del tumore dell’esofago è reale, in quali casi conviene ricorrere ad un’indagine endoscopica?
In base all’American College of Physicians l’esofagoscopia è indicata nei pazienti che soddisfano uno di questi criteri:
-
- pirosi e sintomi di allarme (disfagia, perdita di peso, perdite ematiche, vomito ricorrente);
- sintomatologia tipica da GERD che persiste dopo 4-8 settimane di trattamento con un PPI due volte al giorno;
- esofagite grave dopo 2 mesi di PPI: se non esiste evidenza di esofago di Barrett non è necessaria una successiva endoscopia di controllo;
- maschi di oltre 50 anni che presentino da più di 5 anni sintomi di GERD con reflusso notturno, ernia jatale, obesità o uso di tabacco (le donne sono escluse a causa del loro basso rischio di tumore dell’esofago: i dati della letteratura dicono che il rischio di una donna di presentare un cancro dell’esofago è uguale a quello di riscontrare un cancro mammario in un maschio);
- nelle persone di entrambi i sessi che presentino un esofago di Barrett senza displasia l’endoscopia dovrebbe essere ripetuta ogni 3-5 anni: se compare displasia, la distanza tra i controlli deve essere ridotta.
Il commento a questo articolo:
La malattia da reflusso è gestita dal medico di famiglia, per cui le suddette raccomandazioni pratiche sono particolarmente utili e devono essere tenute presenti, soprattutto per quanto riguarda la differenza tra uomini e donne.
Bibliografia:
Shaheen NJ et al. Upper endoscopy for gastroesophageal reflux disease: Best practice advice from the Clinical Guidelines Committee of the American College of Physicians. Annals of Internal Medicine 2012 Dec 4; 157:808