La prima preoccupazione di ogni mamma è quella di non dare al proprio bambino tutto il necessario per la sua crescita tramite il latte materno, con il dubbio di dover integrare con altri elementi nutritivi.
Vitamine D e K
Le uniche due vitamine da somministrare necessariamente nei bambini alimentati esclusivamente con latte materno (gold standard nutrizionale nei primi sei mesi di vita) sono le vitamine D e K.
Secondo le raccomandazioni dell’Accademia Americana di Pediatra (AAP), durante il primo anno di vita si evidenzia infatti un elevato rischio di ipovitaminosi D:
- per l’elevata velocità di crescita staturale
- e per la limitata esposizione alla luce del sole, principale sorgente di vitamina D per l’uomo
Stato vitaminico D
Nel neonato lo stato vitaminico D, valutato con il dosaggio del metabolita epatico 25-OH- Vit.D, è influenzato da:
- etnia;
- stagione di nascita;
- profilassi materna (il livello sierico di vitamina D neonatale correla con quello materno);
- tipo di allattamento.
Il latte materno contiene scarse quantità di vitamina D (25UI/L).Il latte formulato in genere ne contiene circa 400 UI/L.
La supplementazione con vitamina D, fondamentale in caso di allattamento materno esclusivo, è importante anche nei bambini che assumono latte artificiale.
Ciò in quanto solo alcuni mesi dopo la nascita riusciranno ad assumere almeno un litro di latte formulato al giorno (pari a 400 UI/die), quando generalmente viene iniziato il divezzamento, con riduzione della quota di latte formulato assunto.
Raccomandazioni
L’AAP e la maggior parte delle Società Scientifiche raccomandano la profilassi con vitamina D alla dose di 400 UI/die. Questa indipendentemente dal tipo di allattamento (materno o artificiale), da iniziare sin dai primi giorni di vita e da proseguire almeno per i primi 12-18 mesi di vita.
In presenza di fattori di rischio, quali:
- etnia non caucasica;
- insufficienza epatica cronica;
- insufficienza renale cronica;
- malassorbimento;
- terapie croniche con farmaci anticomiziali;
- nati da madri con fattori di rischio di deficit di vitamina D durante la gravidanza;
possono essere somministrate fino a 1.000 UI/die di vitamina D.
Alla dimissione del neonato pretermine, quindi dopo il raggiungimento dei 1550 g di peso e dell’alimentazione enterale totale, si seguiranno le stesse raccomandazioni valide per i nati a termine.
Vitamina K
Anche la vitamina K, essenziale per la prevenzione della malattia emorragica del neonato o emorragia da deficienza di K (VKDB), presenta una condizione di deficit fisiologico nel neonato per:
- il limitato passaggio transplacentare;
- gli scarsi depositi epatici;
- la scarsa quantità contenuta nel latte materno;
- l’incapacità dei bifidobatteri di sintetizzarla.
Tutti i neonati necessitano alla nascita di profilassi con vitamina K, da somministrare per via orale o parenterale.
La somministrazione parenterale di 1 mg di vitamina K previene sia la forma classica sia quella tardiva di VKDB ed è riservata ai soggetti a rischio:
- prematuri;
- neonati di basso peso;
- asfittici;
- pazienti in cui è controindicata la somministrazione per via enterale
La somministrazione per via orale di 2 mg di vitamina K ha la stessa efficacia di quella parenterale nella prevenzione della forma precoce di VKDB, ma non protegge tutti i neonati dalla forma tardiva.
Indipendentemente dalla modalità di somministrazione alla nascita, nei neonati alimentati esclusivamente con latte materno, si raccomanda comunque di proseguire la profilassi con vitamina K per via orale alla dose di 25 μg/die (o di 1 mg/settimana) dal 15° giorno fino alle 14 settimane di vita.
Bibliografia.
(1)Pediatria Preventiva e Sociale – Consensus vitamina D in età pediatrica – 2015;
(2) National Academy of Sciences, IOM. Food and Nutrition Board, 2001, chapter 5: 162-196;
(3) G. Bartolozzi, Controversie sulla somministrazione della vitamina K nel neonato. Medico e Bambino.