Rappresenta un momento particolarmente delicato dello sviluppo, con svariate potenzialità e risorse da incanalare, ma con elevati rischi di disagi psicologici e sociali.
Il ragazzo si trova proiettato in un territorio di passaggio, sospeso tra la fanciullezza e l’età adulta, tra l’esaltazione e la confusione, tra l’onnipotenza e l’incertezza.
I repentini cambiamenti d’umore, che spesso disorientano i genitori, sono assolutamente naturali e fisiologici.
Il disagio adolescenziale si manifesta attraverso una serie di segnali che, se colti nella maniera corretta, possono essere affrontati.
In questa fase di vita è necessario un “ascolto rispettoso e non giudicante”: i genitori devono fungere da spettatori, lasciando la libertà ai propri figli di sperimentarsi in autonomia e di fare degli errori ma, allo stesso tempo, devono sapersi trasformare in attori protagonisti e attivare le risorse necessarie per intervenire in caso di bisogno.
Questa rubrica nasce dalla volontà di aiutare i genitori sia a relazionarsi in maniera corretta con un figlio adolescente, sia a decodificare e differenziare i normali segnali evolutivi dai campanelli d’allarme che preannunciano un malessere psicologico.