Vitamina
Vitamina
Intervista al Dott. Giorgio Pitzalis, responsabile scientifico di giustopeso.it e il pediatraonline.it
Non sempre un supplemento vitaminico è indicato e privo di effetti collaterali.
In generale, se l’alimentazione del bambino e dell’adulto è variata, comprensiva di frutta e verdura multicolore e di stagione, non sono necessarie supplementazioni farmacologiche.
Un esempio? un eccessivo introito di Vitamina C con prodotti farmacologici interferisce con l’assorbimento di Vitamina B12 e favorisce la formazione di calcoli renali di ossalato.
Inoltre un’eccessiva somministrazione di vitamine liposolubili (Vitamine A,D,E,K) possono comportare gravi sintomi tossici.
In generale è sconsigliato impiegare gli integratori in associazione con altri farmaci come aspirina, lassativi, rimedi per la tosse e raffreddore, antiacidi o con vitamine, minerali, aminoacidi o erbe medicinali.
Inoltre è bene evitare l’uso di integratori di non provata efficacia in gravidanza, durante l’allattamento e in età pediatrica.
Vediamo adesso se è utile aggiungere supplementi vitaminici alla nostra dieta:
Fluoro:
È vero che va somministrato dalla nascita per prevenire la carie? E che non è necessario per i bimbi allattati con latte in formula (già addizionato di fluoro)? È vero che contribuisce alla diminuzione del rischio di carie ma che un eccesso può invece portare all’alterazione della dentizione?
La mamma dovrebbe integrare questo elemento nella sua dieta già durante la gravidanza (1 mg al giorno dal terzo mese) e, in caso di allattamento, per i primi sei mesi di vita del bimbo. E’ bene proporre il fluoro al neonato fin dalla nascita (se la mamma non allatta al seno o se interrompe l’assunzione dello stesso) e poi al bimbo fino ai 3 anni, sotto forma di pastiglie o gocce (0.25 mg al giorno).
Se il bambino è allattato con latti formulati è il caso di verificarne il contenuto, per evitare un iperdosaggio.
Comunque la necessità di fluoro è difficile da valutare perché le fonti di apporto del fluoro sono molteplici e dipendono soprattutto dal contenuto di fluoro dell’acqua che si utilizza.
Il Fluoro favorisce il deposito del calcio a livello osseo (azione antiosteoporotica); riduce la formazione degli acidi nella bocca contrastando la formazione della carie dentaria; rafforza lo smalto; rafforza i legamenti.
L’organismo adulto contiene circa 3-7 mg di fluoro.
Se è contenuto in quantità ridotta si ha una diminuita resistenza del tessuto osseo, carie dentaria, lassità dei legamenti, incisioni dello smalto.
Un eccesso di fluoro può essere nocivo; un suo eccesso può bloccare alcuni enzimi coinvolti nel metabolismo delle vitamine.
Alti dosaggi possono causare ritardo dell’accrescimento, calcificazioni dei tendini, malattie renali, epatiche e cardiache, macchie dei denti (fluorosi).
Dove trovo il fluoro?
- Uova
- Formaggio
- Salmone
- Merluzzo
- Frutti di mare
- Mele.
Vitamina K
È utile e necessaria per tutti i neonati?
Assolutamente si.
Il deficit di vitamina K può causare sanguinamento nei bambini nei primi tre mesi di vita.
Questa condizione è conosciuta da tempo come malattia emorragica del neonato o, secondo una dizione più recente, emorragia da deficit di vitamina K. Viene comunemente suddivisa in due forme: classica e tardiva.
La forma classica si manifesta tra il primo e il settimo giorno di vita con un’incidenza di 2,5-17/1000 nati a termine nei bambini non sottoposti a profilassi con vitamina K. Le sedi di sanguinamento sono cutanea e gastrointestinale.
Numerosi studi clinici randomizzati e controllati hanno dimostrato un’uguale efficacia della profilassi con vitamina K somministrata entro 6 ore dalla nascita per via intramuscolare (1 mg) o per via orale (1-2 mg). Nella forma tardiva può invece esserci frequentemente un interessamento intracranico (50-80% dei casi).
Nella prevenzione di tale forma vengono proposti nei primi 3 mesi di vita uno schema olandese (25 μg/die) o uno schema danese (1mg/settimana), meno costoso e con una migliore compliance.
Vitamina K
Sintetizzata anche dalla flora batterica intestinale (Vitamina K2), viene comunque assorbita a livello intestinale dagli alimenti (Vitamina K1). È poi depositata nel fegato ma in quantità non rilevanti. Come le altre vitamine liposolubili, il suo assorbimento è favorito dalla concomitante presenza di grassi nella dieta.
Interviene nei meccanismi della coagulazione del sangue; infatti questa vitamina è elemento essenziale per la sintesi nel fegato di vari fattori proteici tra cui la protrombina.
Una carenza diVitamina K, per riduzione della disponibilità o per deficit di assorbimento o per riduzione dell’utilizzazione in presenza di fattori antagonisti, comporta emorragie specie sottocutanee, muscolari ed intestinali.
In genere, il fabbisogno consigliato è assicurato da una dieta variata.
Dove trovo la vitamina K?
Ortaggi a foglia verde:
- spinaci
- lattuga
- broccoli
- cavoli
- piselli
- carote.
I pomodori e il fegato ne contengono scarse quantità. La frutta, il latte e la carne in quantità minime.
Vitamina D
È davvero utile per i neonati che vivono in zone con scarso irraggiamento solare e di pelle scura?
Certamente si.
Sono considerati classi a rischio di deficienza di vitamina D i bambini e gli adolescenti con pelle scura e i bambini e gli adolescenti con ridotta esposizione solare.
La supplementazione con 400 UI/ die di vitamina D è raccomandata per:
- ogni lattante alimentato con latte materno esclusivamente oppure parzialmente fino a quando non assuma almeno 400 UI di vitamina D con latte formulato
- ogni lattante alimentato esclusivamente con latte formulato sino a quando non assuma almeno 400 UI di vitamina D con latte formulato
- tutti i bambini e gli adolescenti che non assumono con la dieta un adeguato apporto giornaliero di vitamina D
Come le altre vitamine liposolubili anche la vitamina D è assorbita a livello intestinale insieme ai lipidi. L’organo di deposito principale è rappresentato dal fegato.
Varie sono le forme di vitamina D, ma le principali sono rappresentate dalla vitamina D2 (ergocalciferolo) che deriva dall’ergosterolo di origine vegetale e dalla vitamina D3 (colecalciferolo) che deriva dal 7-deidro-colesterolo di origine animale.
Le due forme hanno nell’uomo un’attività simile ed entrambe sono trasformate nella forma attiva per azione fotochimica dei raggi ultravioletti della luce solare a livello del tessuto cutaneo.
La vitamina D regola il metabolismo del calcio e del fosforo per il processo di ossificazione, favorendo l’assunzione e la fissazione dei minerali.
Sintomi carenziali sono il rachitismo (deformazione delle ossa) nei bambini e l’osteomalacia negli adulti che si manifesta con intensa decalcificazione e rarefazione delle ossa del torace, del bacino e degli arti.
Dosi eccessive (60.000 U.I. il giorno) possono provocare:
- ipercalcemia
- debolezza muscolare
- apatia
- cefalea
- nausea
- vomito
- diarrea
- perdita di peso
- ipertensione arteriosa
- aritmie cardiache.
Il soggetto normale adulto probabilmente sintetizza quantità sufficienti (circa l’80%) di vitamina mediante esposizione al sole ed un’alimentazione variata.
Al contrario, è necessaria una somministrazione della vitamina nei primi 6 mesi di vita, pari a 10 mcg (400 Unità internazionali), nel periodo dell’accrescimento 2.5 mcg (100 U.I), mentre durante la gravidanza e l’allattamento l’assunzione raccomandata sale di nuovo a 10 mcg il giorno (400 U.I.).
Dove trovo la vitamina D?
Oltre che nel classico olio di fegato di merluzzo, nel salmone, aringa, uovo intero e burro.
Oligoelementi omeopatici
Sono utili o sono più efficaci i prodotti di sintesi?
La terapia degli Oligoelementi (oligoterapia) consiste nella cura di vari disturbi tramite l’assunzione di elementi minerali. Gli oligoelementi, in genere, fanno da supporto a una terapia omeopatica, pratica medica comunque non riconosciuta ufficialmente.
Vitamina B6 e B12 e Acido folico
Sono davvero utili per i bambini che fanno fatica a concentrarsi (età scolare):
Riguardo all’acido folico, un deficit nutrizionale di acido folico si riscontra nel 10-20% della popolazione.
Una carenza di questa vitamina comporta un rallentamento della moltiplicazione cellulare e un’anemia megaloblastica (aumento del volume dei globuli rossi).
È necessario supplementare le donne gravide per evitare patologie della colonna vertebrale (quale ad es. la spina bifida). Riguardo poi all’aumento della capacità di apprendimento del bambino, se fosse vero, sarebbe somministrato a pioggia!
Dove trovo l’acido folico?
- Carni
- fagioli
- pomodori
- arance.
Vitamina B6
La vitamina B6 è essenziale per l’uomo, in quanto non è sintetizzata dall’organismo. La sua perdita con la cottura dei cibi può raggiungere il 40%. La vitamina B6 entra come coenzima nel metabolismo di proteine, carboidrati e lipidi e nella produzione di neurotrasmettitori.
La carenza di vitamina B6 comporta:
- scarsa crescita
- ridotta produzione di anticorpi
- glossite
- stomatite
- polinevrite periferica
- vomito
- dermatite seborroica in particolare intorno agli occhi, naso e bocca.
Il fabbisogno oscilla da 0,4 mg/die nel lattante a 1,5 mg/die nell’adulto.
Dosi superiori ad 1 grammo il giorno comportano neuropatie periferiche con marcata perdita di sensibilità dolorifica, tattile e termica.
Il suo fabbisogno è praticamente sempre coperto da un’alimentazione variata.
Dove trovo la vitamina B6?
- Carne
- pollo
- salmone
- fegato
- maiale
- vitello
- formaggio
- pesce
- uova
- pane integrale
- lievito
- latte vaccino intero
- piselli
- cavolfiori
- banane
- noci.
Vitamina B12
È la vitamina del gruppo B ad essere fornita dagli alimenti di origine animale.
La percentuale di assorbimento alimentare è pari al 75%. È immagazzinata dall’organismo. Una carenza di tale vitamina comporta anemia megaloblastica.
Dove trovo la Vitamina B12?
- Fegato
- carne
- pesce.
Ferro
È vero che è indispensabile nei prematuri e nei figli di donne anemiche?
Negli ultimi anni, si è posta maggiore attenzione ai disturbi comportamentali legati alla carenza di ferro. È emersa quindi una stretta relazione tra una carenza minerale, spesso derivata da un’alimentazione errata e/o monotona, e modificazioni comportamentali, ambiti un tempo ritenuti lontani.
Il ferro, quindi, come ulteriore prova del legame alimentazione e comportamento.
Un corretto apporto di ferro deve essere comunque prescritto in caso di prematurità o nei figli di donne anemiche. Queste ultime devono essere valutate al fine di ricercare il motivo di tale anemia (malassorbimento?).
Ferro (Fe)
Il Ferro interviene nella costituzione dell’emoglobina e nella composizione di diversi enzimi.
In quanto costituente dell’emoglobina e di enzimi implicati nella produzione di energia, il ferro interviene nelle seguenti funzioni: trasporto di ossigeno dal polmone ai tessuti e di anidride carbonica dai tessuti ai polmoni, respirazione cellulare, metabolismo delle vitamine del gruppo B, sintesi dell’adrenalina e noradrenalina, difesa dalle infezioni.
Il contenuto dell’organismo è di 3-4 grammi.
Nei vegetali sé presente un tipo di ferro scarsamente assorbibile (2-13%) detto anche FERRO –NON EME. Nella carne e nel pesce invece è presente il FERRO-EME, assorbito per il 25%.
Il ferro-non eme è l’unico ferro disponibile dai prodotti vegetali mentre nei prodotti animali la metà è data dal ferro eme e metà dal ferro non eme.
In media, la quota assorbita di ferro con alimentazione, è pari al 15%.
Alcune sostanze come la Vitamina C favoriscono l’assorbimento del ferro, altre come il calcio, in parte la ostacolano.
Mentre non sono descritti casi di fenomeni di accumulo alimentare da ferro, è frequente la condizione di anemia da carenza di ferro (sideropenica) che si manifesta con pallore, difficoltà di concentrazione, tachicardia, indebolimento del sistema immunitario.
Nei bambini e negli adulti maschi si raccomanda un’assunzione di 8-10 mg il giorno di ferro, mentre più elevato 12-18 mg il giorno è consigliato nelle adolescenti e nelle donne.
Dove trovo il ferro?
- Carni
- pesce
- legumi
- spinaci
- ecc.
Bambini che non mangiano frutta e verdura devono assumere integratori particolari per uno sviluppo completo?
Integrazioni vitaminiche e minerali in bambini che non assumono frutta e verdure sono possibili.
È comunque d’obbligo insegnare a loro (e soprattutto ai loro genitori) di integrare via via qualche frutto o verdura nella loro dieta quotidiana. Educare la famiglia a corretti stili alimentari è possibile!
È vero che un integratore a base di Vitamina A e C contribuiscono a migliorare le difese dell’organismo?
Possono avere un razionale medico ma sempre in caso di dieta squilibrata, carente o monotona.
La vitamina C è un prezioso aiuto per contribuire a mantenere fisiologicamente il benessere dell’organismo del bambino.
Risulta particolarmente utile negli stati di raffreddamento e nelle convalescenze per stimolare e rinforzare le difese dell’organismo.
Vari studi dimostrano che gli antiossidanti (Selenio, Zinco, Vitamina C, E ed A) forniscono benefici al sistema immunitario rafforzando le difese naturali dell’organismo.
In particolare due sono i gruppi in cui gli esperti di nutrizione suddividono frutta e verdura.
Nella prima classificazione rientrano la frutta e la verdura che forniscono all’organismo soprattutto vitamina A, come:
- le albicocche
- i cachi
- le carote
- la zucca
- la bieta
- la cicoria
- gli spinaci
- i pomodori
- le olive da tavola
- etc.
Fanno parte del secondo gruppo i prodotti che forniscono principalmente la vitamina C, come:
- le arance
- i limoni
- i mandarini
- i lamponi
- i cavolfiori
- i pomodori
- le fragole
- la lattuga
- gli ananas
- i peperoni
- l’uva
- le banane
- i fichi
- etc.
Oltre alle vitamine, la frutta e la verdura.
Vitamina A
Per la sua specifica funzione sull’attività della retina dell’occhio e per la sua composizione chimica le è stato assegnato il nome di retinolo.
La vitamina A è presente nei tessuti animali come tale mentre nei vegetali si trovano i carotenoidi ritenuti provitamine in quanto sono trasformati in vitamina nell’organismo animale. La conversione dei carotenoidi in retinolo avviene nella mucosa intestinale, mentre il fegato ne è l’organo di deposito.
Il beta-carotene è un pigmento diffusamente presente nei vegetali (soprattutto frutta e ortaggi di colore giallo-arancione)</strong ed è il precursore più efficiente della vitamina A. Per questo è considerata una provitamina, pronta a trasformarsi in vitamina A in caso di bisogno.
In genere meno del 20% del beta-carotene ingerito è trasformato in vitamina a livello intestinale. Tale processo è in relazione alla quantità di vitamina A presente nell’organismo. Il beta-carotene non può quindi essere fonte di ipervitaminosi A.
Il beta-carotene può ridurre la sua efficacia quando gli alimenti che lo contengono sono conservati a lungo o esposti al sole.
Questa provitamina ha proprietà anti-ossidanti, vale a dire contribuisce a neutralizzare i radicali liberi, potenziali agenti nocivi delle membrane cellulari e del materiale genetico.
Tale sostanza è quindi consigliata come agente protettivo nei confronti di alcune neoplasie, nelle coronaropatie e in molte malattie croniche dell’invecchiamento cellulare.
La vitamina A favorisce e promuove la nutrizione, la crescita e l’attività vitale di tutti i tessuti organici e in particolare di quelli epiteliali, delle mucose e dell’occhio.
La carenza di Vitamina A conduce a malformazioni ossee, ritardo dello sviluppo, secchezza della congiuntiva e difficoltosa visione crepuscolare e notturna.
L’iperdosaggio di vitamina A (non superare assunzioni croniche di oltre 7,5-9 mg/die), si manifesta con cefalea, vomito, dolore addominale, lesioni della pelle, anoressia, alterazioni delle ossa lunghe, aumento della pressione intracranica.
L’ingestione eccessiva di precursori della vitamina A (es. carote), comporta una colorazione giallastra della cute (carotenemia). Tale sintomatologia non è tossica e regredisce con l’eliminazione delle carote dalla dieta.
Il fabbisogno di Vitamina A varia da 350 mcg nel lattante a 700 mcg nell’adulto.
Dove trovo la Vitamina A?
- Fegato di bovino
- carote
- burro
- rucola
- tuorlo d’uovo
- zucca gialla
- spinaci
- caciotta toscana
- tonno fresco
- peperoni
- albicocche
- ecc.
Vitamina C
La vitamina C è una vitamina idrosolubile, è anche detta vitamina anti-scorbuto. L’uomo non può sintetizzare la vitamina C. Tale vitamina deve essere quindi assunta da fonti esterne (alimenti, farmaci).
Inoltre la riserva dell’organismo di vitamina C è limitata, al contrario delle vitamine liposolubili ed è pari a 20 mg di vitamina C ogni kg di peso corporeo.
La vitamina C è sensibile al calore, alla luce e all’ossigeno. Le normali procedure di preparazione dei cibi comportano una riduzione del 50% del contenuto di Vitamina C. È completamente distrutta con una cottura o conservazione prolungata.
La vitamina C è necessaria per la produzione del collagene, struttura portante delle cellule viventi. Entra inoltre a far parte dei processi immunitari, ormonali, antiossidanti.
La vitamina C favorisce inoltre l’assorbimento del ferro.
L’eccesso di acido ascorbico è eliminato con le urine e con le feci e in minima quantità con il sudore.
I sintomi precoci di una carenza di vitamina C sono:
- facile stancabilità
- riduzione dell’appetito
- irritabilità
- insonnia
- scarsa resistenza alle infezioni
- emorragie gengivali.
I fumatori, unitamente a soggetti che assumono notevoli quantità di alcool, hanno bisogno di più elevate quantità di vitamina C.
L’acido ascorbico, spesso aggiunto come antiossidante nei cibi, non ha niente a che vedere con l’azione vitaminica.
Riguardo alla capacità antiossidante dei cibi i migliori sono i mirtilli, le more, l’aglio, i cavoli, le fragole, gli spinaci, i broccoli e le arance.
Il fabbisogno quotidiano consigliato di Vitamina C varia da 35 mg nel lattante a 60 mg nell’adulto, con un incremento del 50% (90 mg/die) nell’allattamento e, in misura minore, nella gravidanza.
Dove trovo la vitamina C?
- Uva
- peperoni
- kiwi
- spinaci
- agrumi
- ecc.