Alimentazione e fertilità

Alimentazione e fertilità

A cura del Prof. Giorgio Pitzalis

L’infertilità è una malattia che colpisce globalmente il 20-30% della popolazione femminile in età riproduttiva. 

Tuttavia, fino al 50% dei casi registrati, i problemi di infertilità sono attribuiti agli uomini; è quindi importante diffondere l’alimentazione sana anche in questo gruppo.


Durante l’ultimo decennio, è stato osservato che lo stile di vita della società è cambiato drasticamente:

  • riduzione del dispendio energetico nell’attività fisica giornaliera,
  • aumento del consumo di alimenti ipercalorici e ad alto indice glicemico con alto contenuto di grassi trans,
  • riduzione del consumo di fibre alimentari, che influisce negativamente sulla fertilità. 


Prove crescenti indicano un legame tra dieta e fertilità.

La dieta vegetale a basso indice glicemico sembra avere un effetto positivo, soprattutto quando si basa su modelli alimentari mediterranei: ricca di antiossidanti, proteine vegetali, fibre, acidi grassi monoinsaturi, omega-3, vitamine e minerali. 
È importante sottolineare che questa dieta ha dimostrato di proteggere dalle malattie croniche associate allo stress ossidativo, che si traduce anche nel successo della gravidanza. 
Poiché lo stile di vita e l’alimentazione sembrano essere fattori importanti che influiscono sulla fertilità, vale la pena ampliare le conoscenze a questo riguardo tra le coppie che cercano di concepire un bambino.

 

La letteratura sulla relazione tra dieta e fertilità è in rapida espansione. 


Le prove presentate sopra suggeriscono che vari componenti della dieta e dello stile di vita possono contribuire a ridurre il rischio di problemi di fertilità nella popolazione generale in età riproduttiva e possono anche rappresentare un trattamento efficace per donne e uomini che già soffrono di infertilità. 
I consigli nutrizionali possono essere cruciali nel trattamento dell’infertilità poiché esistono prove evidenti che le sane abitudini alimentari adottate prima del concepimento sia negli uomini che nelle donne in età fertile hanno un effetto benefico sulla fertilità.

Diete “malsane”, caratterizzate da un elevato consumo di bevande zuccherate, zucchero, cibo spazzatura, cereali raffinati, prodotti da forno e alimenti trasformati influiscono negativamente sulla fertilità attraverso potenziali meccanismi come l’esacerbazione dell’infiammazione. 


Affinché una dieta a base vegetale abbia un effetto positivo sulla fertilità, dovrebbe seguire uno schema mediterraneo ed essere antinfiammatoria. 
Inoltre, non dovrebbe essere carente di proteine, poiché sia l’eccesso che la carenza di fibre possono avere un effetto negativo.
Insomma, il Mediterranean Diet o MD (caratterizzato da un elevato consumo di alimenti di origine vegetale, pesce di mare azzurro, latticini e pollame a basso contenuto di grassi, olio d’oliva e prodotti integrali e ridotto consumo di zuccheri semplici, carne rossa e alcol), ha ridotto il rischio di mortalità per tutte le cause, malattie cardiovascolari, cancro e altre malattie croniche. 

L’MD supporta la corretta ovulazione nelle donne e ha benefici in termini di motilità degli spermatozoi.
Il modello MD aumenta le gravidanze riuscite del 40% tra le coppie sottoposte a fecondazione in vitro.
La MD dovrebbe essere raccomandata alle coppie sottoposte a fecondazione in vitro.

Fonte:
https://www.mdpi.com/2072-6643/15/5/1180

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