Riscopriamo il Gioco Reale

Riscopriamo il Gioco Reale
Troppi Schermi, Troppo Presto: Riscopriamo il Gioco Reale Una riflessione pediatrica e psicologica sull’uso eccessivo del cellulare nell’infanzia e nell’adolescenza. Negli ultimi dieci anni, la diffusione di smartphone e tablet ha modificato radicalmente le abitudini delle famiglie. Sempre più spesso, i dispositivi digitali vengono introdotti precocemente nella vita dei bambini: già a 2-3 anni molti piccoli sanno scorrere uno schermo prima ancora di saper parlare correttamente o allacciarsi le scarpe. Ma quali sono le conseguenze reali di questo fenomeno? 📊 I dati parlano chiaro
  • Secondo l’ISTAT, nel 2023 circa il 63% dei bambini tra i 6 e i 10 anni utilizza regolarmente uno smartphone.
  • L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza rileva che il 73% degli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni trascorre più di 4 ore al giorno davanti a uno schermo, escludendo le ore scolastiche.
  • L’OMS raccomanda meno di 1 ora al giorno di schermo per i bambini sotto i 5 anni e promuove attività motorie e interazioni sociali come priorità per uno sviluppo sano.
🧠 Le ricadute sullo sviluppo neuropsicologico Nel periodo dell’infanzia, il cervello è in piena fase di sviluppo e ha bisogno di stimoli concreti, fisici, sensoriali. I giochi tradizionali – costruzioni, disegni, giochi simbolici, attività motorie – stimolano:
  • la motricità fine e globale,
  • le capacità di problem solving,
  • la relazione empatica,
  • la tolleranza alla frustrazione,
  • la concentrazione prolungata.
L’uso eccessivo di dispositivi digitali, invece, favorisce un apprendimento passivo, riduce la soglia dell’attenzione e alimenta il bisogno di gratificazioni immediate, compromettendo la capacità di attesa e di gestione delle emozioni. Secondo la Società Italiana di Pediatria, l’uso precoce e prolungato degli schermi è associato a:
  • disturbi del sonno,
  • aumento dell’aggressività o ritiro sociale,
  • difficoltà di linguaggio,
  • ritardo cognitivo nei bambini molto piccoli,
  • e, in età scolare, rischio di dipendenza digitale.
🧩 Il gioco reale: un diritto e un bisogno Il gioco non è solo divertimento: è apprendimento attivo, crescita, salute. Il gioco manuale e tradizionale stimola la fantasia, rafforza la coordinazione, insegna le regole della condivisione, sviluppa la fiducia in sé stessi. Non dimentichiamolo: un bambino che gioca è un bambino che costruisce il proprio futuro. È fondamentale che genitori e insegnanti, insieme a pediatri e psicologi, promuovano un ritorno al gioco libero, al contatto con la natura, all’esplorazione fisica dello spazio e del corpo. 👨‍⚕️ Cosa possiamo fare?
  1. Dare il buon esempio
I bambini imitano gli adulti. Se vedono genitori incollati al telefono, penseranno che sia normale vivere così. Riduciamo anche noi il tempo sugli schermi.
  2. Proporre alternative valide
Offriamo giochi che stimolino manualità e creatività: mattoncini, puzzle, libri illustrati, strumenti musicali, colori.
  3. Favorire il gioco all’aria aperta
Un’ora al parco è meglio di due ore su TikTok. Il movimento rinforza l’autostima, migliora la salute fisica e favorisce le relazioni.
  4. Stabilire regole chiare
Sì agli schermi, ma con limiti: non prima dei 2 anni, non durante i pasti, non la sera prima di dormire.
  5. Coinvolgere la scuola e i centri educativi
Progetti di educazione digitale, laboratori manuali, attività sportive e teatrali sono strumenti potenti per riequilibrare il rapporto tra reale e virtuale.
💬 In conclusione Il cellulare non è il nemico. Ma è uno strumento. E come tutti gli strumenti, va usato con misura e consapevolezza. Il rischio oggi è che bambini e adolescenti dimentichino come si gioca, come si costruisce qualcosa con le mani, come si litiga e si fa pace faccia a faccia. Aiutiamoli a non perdere la bellezza del gioco vero: fatto di mani sporche, ginocchia sbucciate e risate sincere. Perché crescere bene significa anche imparare a vivere nel mondo reale, non solo in quello digitale.

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