Le infezioni respiratorie (e non solo respiratorie) ricorrenti (RRI) o se si preferisce la sindrome delle infezioni respiratorie ricorrenti (RRIs) sono il tradizionale appannaggio (“la tassa da pagare”) del bambino che entra in comunità (asilo-nido, scuola materna) o del fratello minore di un bambino che le frequenta.
Di solito, il secondo genito inizia la trafila anticipatamente rispetto al primogenito. Chi va all’asilo nido si ammala più spesso e più gravemente di chi non va all’asilo-nido e va, più tardi alla scuola materna.
E’ raro il bambino che continua ad ammalarsi anche alla scuola dell’obbligo, dopo i 6 anni. È ancora più raro il bambino che si ammala senza frequentare le comunità e senza avere un convivente che le frequenta.
In base a cosa vengono definite le infezioni respiratorie
È l’espressione di una esposizione alle malattie contagiose, quasi sempre virali, in una fase in cui la risposta immune è ancora largamente immatura.Non è la frequenza, ma sono la gravità delle infezioni, la difficile guaribilità, la durata, i parametri che possono giustificare l’ipotesi di un difetto immunitario o di un substrato anatomo-funzionale da studiare e da correggere.
Non tutti i bambini sono eguali rispetto a questo rischio
C’è chi non si ammala mai, chi si ammala con poca febbre, e chi fa delle manifestazioni altamente febbrili e/o clinicamente molto espresse.
Non è chiaro se questo tipo di risposta, che rende insopportabile il problema al bambino e alla famiglia sia l’espressione di un difetto di risposta ovvero, almeno in alcuni casi, di un eccesso. Certamente di una risposta immatura. (che comprendono la broncopolmonite e la bronchite asmatica).
- sia le infezioni febbrili semplici senza caratterizzazione clinica;
- le sinusiti;
- tonsilliti;
- otiti ricorrenti;
- le bronchiti asmatiche
- il laringospasmo ricorrente;
- le broncopolmoniti ricorrenti.
Ciascuna di queste condizioni può meritare un approccio diverso.
Su una coorte non selezionata, la incidenza delle RRI nei bambini di 2-4 anni che frequentano comunità è di 6 infezioni/anno. L’incidenza minima è di 1 infezione/anno, la massima di 27 infezioni/anno.
Fattori di rischio:
Sono fattori di rischio:
- la parità (il secondogenito si ammala più e prima rispetto al primogenito);
- la frequenza all’Asilo-Nido e alla Scuola materna (e la precocità dell’inserimento);
- il numero dei fratelli (e in generale l’affollamento dell’appartamento);
- il fumo dei genitori.