Latte materno tra fumo, diete, alcol e droghe.
La nicotina e il suo principale metabolita, la cotinina, sono stati rilevati nel latte delle madri che fumano prodotti a base di nicotina. 

Latte materno tra fumo, diete, alcol e droghe.È stato dimostrato che i livelli di nicotina nel latte delle madri fumatrici erano 1,5-3 volte superiori a quelli nei livelli plasmatici.

Sono stati segnalati effetti negativi nei neonati allattati al seno da madri fumatrici, come scarso aumento di peso, allergia (asma), otite media, infezioni delle vie respiratorie superiori e inferiori, leucemia, tumori e sindrome metabolica.

Il latte materno delle madri fumatrici può contenere alti livelli di:

• cadmio,
• rame,
• zinco,
• selenio e magnesio, a causa della combustione del tabacco.
  
  

Il fumo materno durante l’allattamento è associato a ipovitaminosi C e D, ad alterazioni delle funzioni tiroidee e delle risposte immunitarie dovute ai bassi livelli di iodio e a ridotti livelli di citochine antinfiammatorie e anti-infettive, rispettivamente, e a un ridotto contenuto di acidi grassi polinsaturi a catena lunga n-3 nel latte materno a causa della ridotta attività della lipoproteina lipasi.

Inoltre, la nicotina ha notevoli effetti negativi sul sistema nervoso centrale e periferico del neonato, tra cui alterazioni dei modelli di sonno e veglia, irritabilità e riduzione della frequenza cardiaca.
D’altra parte l’American Academy of Pediatrics non considera il fumo una controindicazione all’allattamento.

Per il latte umano donato (DHM), si è deciso di applicare criteri più rigidi; pertanto, le donne che fumano sono prudenzialmente escluse dalla donazione.

L’American Academy of Pediatrics, nel suo documento più recente basato sulla revisione della letteratura, raccomanda fortemente che le madri che allattano non assumano droghe d’abuso (ad esempio, anfetamina, cocaina, eroina, marijuana).
Questo a causa dei potenziali effetti dannosi che possono avere sul loro bambino.

Latte materno tra fumo, diete, alcol e droghe.
L’uso di marijuana può influenzare il comportamento del neonato, tra cui una tendenza alla letargia, difficoltà nella suzione nutritiva e ritardo nello sviluppo neuro-comportamentale. 

L’uso di cocaina può causare tossicità nel neonato, presentandosi come convulsioni, irritabilità, vomito, diarrea e tremori. 
L’uso materno di benzodiazepine può anche avere effetti dannosi sul sistema nervoso centrale del bambino; la sua lunga emivita si traduce nell’accumulo di metaboliti tossici nel plasma del neonato. 

Per motivi di sicurezza, anche le madri che assumono altri farmaci, per i quali non vi sono sufficienti prove scientifiche sui rischi di esposizione in gravidanza, sono escluse dalla donazione.

Il consumo di xantina materna >300 mg/giorno può causare irritabilità e disturbi del sonno nel neonato allattato al seno e riduce la concentrazione di ferro biodisponibile.
La clearance della caffeina nei neonati allattati al seno può essere <10% di quella degli adulti (un’emivita di 97 ore nei neonati contro 5 ore negli adulti). 

Una tazza di caffè o espresso nazionale contiene 80-90 mg di caffeina, mentre il contenuto di caffeina di una tazza di tè è di 20-30 mg.
Una cola da 330 ml contiene 40 mg di caffeina e 100 g di cioccolato fondente ne contengono 70 mg.

Anche le bevande energetiche contenenti ginseng, ginkgo biloba e yerba mate possono avere effetti stimolanti sul neonato, causando disturbi del sonno, irritabilità e agitazione.

Una dieta vegana rigorosa provoca carenza di vitamina B12 e anemia megaloblastica con anomalie neurologiche nel neonato.

Poiché non vi sono prove specifiche sulle quantità sicure di consumo di alcol durante l’allattamento il consumo giornaliero di alcol da parte delle madri che allattano non dovrebbe superare i 45 mL di bevande alcoliche forti, 360 mL di birra o 150 mL di vino.

Latte materno tra fumo, diete, alcol e droghe. L’alcol può avere effetti dannosi sul neonato, tra cui alterazioni dello sviluppo neuromotorio, restrizione della crescita postnatale e disturbi del sonno.

Fonte:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9997086/