Bambini autistici ed ippoterapia
a cura del Prof. Giorgio Pitzalis
I genitori sono responsabili delle decisioni e delle azioni volte a garantire il benessere e lo sviluppo dei propri figli, fino a quando il bambino non raggiunge la maggiore età o il livello di maturità per essere responsabile di sé stesso.
Quando il bambino è autistico, questa responsabilità può continuare fino all’età adulta, in particolare quando sono presenti deficit intellettivo o malattia mentale.
I bambini e gli adolescenti autistici possono sperimentare una serie di comorbilità, che possono includere un’incidenza maggiore di problemi di salute mentale, disturbi del sonno e problemi sensoriali.
Un’opportunità sempre più utilizzata per assistere bambini e adolescenti autistici è la terapia assistita dagli animali, sia come intervento a sé stante sia affiancato al lavoro dei professionisti sanitari.
Le terapie incentrate sugli animali o che utilizzano gli animali come strumenti nelle terapie tradizionali stanno ottenendo riconoscimenti come un mezzo efficace per aiutare lo sviluppo fisico, la comunicazione e le capacità di socializzazione.
In particolare la ippoterapia offre opportunità uniche per i giovani perché il cavallo viene cavalcato fisicamente, creando così una terapia con un livello di interazione diverso rispetto ad altri animali.
I benefici sono fisici, comportamentali, sociali e psicologici.
Per quanto riguarda i benefici fisici, studi recenti hanno identificato un miglioramento di:
- capacità motorie grossolane (ad esempio corsa e salto),
- controllo posturale,
- equilibrio,
- coordinazione,
- flessibilità e forza.
Inoltre, l’equitazione richiede una maggiore concentrazione e forti capacità comunicative da parte del cavaliere, insieme alla capacità di coordinare e controllare fisicamente il cavallo, il che richiede un controllo muscolare raffinato.
La terapia basata sui cavalli ha anche portato a miglioramenti nel funzionamento sociale e nell’empatia con riduzione dei comportamenti aggressivi.
Inoltre, il legame che si forma tra cavaliere e cavallo incoraggia vari miglioramenti fisici, comportamentali e sociali, portando a risultati positivi.
Da un punto di vista psicologico, la terapia assistita dai cavalli ha dimostrato di essere promettente nel migliorare le abilità sociali e la comunicazione, riducendo i comportamenti problematici, la gravità dell’autismo e lo stress negli individui con disturbo dello spettro autistico.
Questo è oltre al miglioramento della consapevolezza e agli impatti positivi sulla fiducia in sé stessi, sull’autostima, sul senso di realizzazione e sulla gioia percepita.
È interessante notare che questi impatti psicologici positivi sono stati riscontrati anche nei genitori di bambini autistici.
Sulla scorta delle numerose esperienze dei genitori, è possibile riportare le seguenti raccomandazioni:
- ascoltare i propri sentimenti istintivi su ciò che potrebbe avere successo per il proprio figlio;
- coinvolgere i genitori nelle terapie basate sui cavalli formandoli come volontari;
- avere professionisti sanitari alleati nei centri di terapia basata sui cavalli per supportare gli interventi terapeutici e aumentare la credibilità;
- accettazione delle terapie basate sui cavalli come parte essenziale del trattamento;
- convincimento che le terapie basate sui cavalli manifesteranno successo.
I risultati sottolineano anche che genitori e fornitori di servizi sono desiderosi di trovare modi efficaci per aiutare i bambini autistici a raggiungere la migliore qualità di vita possibile utilizzando idee e approcci nuovi.
I risultati evidenziano anche la solida base di volontari nella comunità che mira a combinare l’amore per i cavalli, l’interesse per l’assistenza sanitaria e il desiderio di fare qualcosa di significativo per il miglioramento degli altri, in particolare dei bambini.
Un’associazione spesso di lunga data con i cavalli consente a tutti i fornitori di servizi di vedere il potenziale delle terapie basate sui cavalli, inclusi i benefici sperimentati dai bambini autistici, testimoniati dai genitori e apprezzati da tutti.
Fonte
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/01612840.2024.2367156